ExDairyPRESS incontra Alessandro Bonetti e la sua farm manager Antonella Bazzano dell’Azienda Agricola Bonetti

Alle porte della metropoli milanese, abbiamo incontrato Alessandro Bonetti e la sua farm manager Antonella Bazzano, e abbiamo chiesto loro di raccontare la storia della loro collaborazione, i cui positivi frutti sono ben visibili in questa realtà aziendale in espansione, dinamica e unica sul territorio.


Quando Alessandro ha finito la scuola di agraria ha deciso di affiancare suo padre nella gestione dell’azienda Bonetti, unica azienda agricola da latte a San Giuliano Milanese, alle porte di Milano… Alessandro, si è trattato di una scelta obbligata oppure spontanea? 

Decisamente spontanea, o forse in un certo senso “obbligata” dalla passione che ho sempre avuto fin da piccolo per le vacche… Ero impaziente di finire la scuola per entrare in azienda ed aiutare mio padre, che era da solo a gestire tutto e non vedeva l’ora di avermi con sé. Infatti, devo ammettere che anche se ero molto giovane mio padre mi ha sempre lasciato “carta bianca”, fidandosi di me fin da subito e spronandomi a diventare sempre più responsabile e capace. Nel giro di qualche anno, sono diventato decisamente autonomo, fino a quando l’azienda è passata a me e a mio fratello Giacomo dopo che, purtroppo, mio padre è mancato. 

Che cambiamenti sono stati fatti dopo il vostro arrivo in azienda?

Negli ultimi anni, i cambiamenti sono veramente stati tanti.  Innanzi tutto, siamo cresciuti moltissimo: da 250 vacche che c’erano in stalla al mio arrivo, oggi siamo a 420 vacche in lattazione e il loro numero è destinato a crescere, così come le strutture, che stanno ovviamente adattandosi al numero delle vacche. Per esempio, in questo momento stiamo trasformando completamente una vecchia struttura per renderla più spaziosa e ariosa e abbiamo in programma di costruire una nuova stalla per le asciutte.

Purtroppo, trovandoci all’interno di un Parco Agricolo, non è semplice ottenere tutti i permessi necessari, ma ci proviamo, perché il benessere degli animali è senza alcun dubbio il cardine di ogni profitto, e dunque il punto nodale su cui si concentrano tutti i nostri sforzi progettuali e gestionali. A questo proposito, negli anni abbiamo installato strumenti che consentissero un’adeguata ventilazione negli spazi dove si trovano gli animali, abbiamo aumentato il numero e la portata degli abbeveratoi e ottimizzato le lettiere per ogni fase, anche provando diverse tipologie di materiale per lettiera e usiamo introdotto gli attivometri.  

Abbiamo cercato di migliorare la genetica usando embrioni e seme sessato per avere più rimonta possibile… anche se devo ammettere che non siamo “andati troppo per il sottile” con la rimonta, perché volevamo crescere e non ci siamo preoccupati troppo di quanti animali stessimo mantenendo! Quest’anno, per la prima volta dopo 20 anni, abbiamo venduto delle primipare da vita (visti i prezzi davvero vantaggiosi!) e devo ammettere che mi è quasi dispiaciuto lasciare andare dei miei animali! 

Comunque, i cambiamenti più significativi in assoluto sono stati principalmente due: l’essere passati alla terza mungitura, e l’aver lavorato parecchio sulla mia crescita come manager aziendale.

Come ha influito la terza mungitura sulla gestione aziendale?

Quando si è iniziato a parlare di questa possibilità io ero assolutamente contrario: mi sembrava solo un carico di lavoro in più e mi sembrava di prendere una direzione contraria a quella che stavo cercando di imboccare… La verità è che bisogna provare le cose per capirle, e con le vacche esiste poca teoria e molta pratica: se si vuole continuare a crescere e a guadagnare bisogna anche rischiare e provare.

Oggi so che non tornerei mai indietro! Non solo perché siamo arrivati a 42 kg di media di produzione, ma perché inserire questa mungitura in più ha significato rivedere completamente l’intera organizzazione del lavoro in azienda e questo ha portato un incredibile beneficio. Ho dovuto assumere un dipendente in più, quindi i mungitori hanno turni di lavoro più organizzati e di meno ore ciascuno.

La qualità della loro vita è migliorata, perché hanno più tempo libero e un lavoro meno stressante; dunque, sono più sereni anche sul lavoro e rendono di più.  Inoltre, così in stalla c’è una persona praticamente 24 ore su 24 che può osservare gli animali, e questo è un altro enorme vantaggio.

Insomma, è stata la conferma che quando si riorganizza il lavoro in un modo più intelligente e funzionale anche la gestione in generale ne trae grande vantaggio.

E poi c’è la tua crescita personale e professionale…come questa ha cambiato il volto dell’azienda?

Come ho detto, fin dall’età di 7 anni il mio attaccamento alla stalla è sempre stato “maniacale” e quando mio papà è mancato e mio fratello Giacomo era ancora troppo giovane per entrare a far parte dell’organico aziendale, mi sono ben presto ritrovato a essere completamente solo a gestire tutto, in pratica come mio padre prima di me.

Ero io che fecondavo, facevo il carro, mettevo le vacche in arla… l’unica cosa che non facevo era mungere! Ma, contemporaneamente, cresceva anche la mia famiglia e con essa anche la mia maturità e, soprattutto, la consapevolezza del bisogno di un maggior controllo sulla gestione del mio tempo.

Ho capito che, come manager, avrei dovuto essere meno coinvolto in prima persona, e che con un aiuto avrei potuto organizzare meglio le mie giornate. Così mi sono imposto di imparare a delegare e nel 2015 quasi per caso sono arrivati in azienda due aiuti che poi si sono rivelati molto validi, cioè Antonella Bazzano e Martino Bini (mungitore e aiuto prezioso per tutti). Oggi sono felicissimo dell’equilibrio raggiunto tra vita e lavoro… riesco persino ad andare a sciare qualche giorno all’anno!

Hai citato l’arrivo in azienda di Antonella Bazzano come avvenuto per caso… come vi siete incontrati e come è nata questa collaborazione?

La storia della collaborazione con Antonella è veramente particolare perché lei è arrivata in un momento in cui mi sembrava di essermi organizzato e non di avere bisogno di qualcuno che mi aiutasse. Poi un giorno leggo la mail di questa ragazza marchigiana, che si era appena laureata in Allevamento e Benessere Animale, che mi chiedeva un incontro… avevo letto la mail in modo distratto e allo stesso modo le ho risposto che una chiacchierata l’avrei fatta volentieri, ma poi me sono dimenticato.

Dopo qualche giorno, lei si è presentata davvero in azienda! Non volevo darle false speranze, perché davvero non pensavo di assumere nessuno, ma visto che ormai era lì le ho proposto un mese di prova. Abbiamo iniziato a lavorare insieme ed all’inizio è stato veramente un disastro, perché lei non aveva alcuna esperienza pratica con le vacche (come ogni neolaureato che non ha una propria azienda!) quindi doveva imparare tutto.

Devo ammettere che non la trattavo neanche troppo bene, anzi, ero sempre abbastanza duro con lei, ma lei non mollava, giorno dopo giorno imparava e imparava … ad un certo punto ho capito che avrei dovuto cambiare atteggiamento e l’ho assunta. Da 7 anni è la mia farm manager e ha praticamente carta bianca su tutto. Sicuramente insieme abbiamo fatto grandi cose!

Antonella, è davvero andato così il primo incontro con Alessandro?

Decisamente sì! Io vengo da Ancona e durante il corso di laurea in Allevamento e Benessere Animale, in modo del tutto imprevisto e imprevedibile, sono rimasta affascinata dalle vacche da latte… che mi hanno conquistata per la loro semplice generosità e ho capito che imparare a gestire un’azienda era quello che mi interessava davvero.

Finita l’università per un po’ sono tornata a casa ma mi mancava tremendamente Milano, e poi non riuscivo a rinunciare al sogno di lavorare nel settore da latte… Dopo una cena con una ragazza che fa la buiatra nelle Marche, durante la quale abbiamo parlato solo di vacche, ho capito che ci dovevo provare seriamente, che quella era davvero la mia strada.

Così ho cercato su internet quanti più indirizzi e-mail di allevatori trovavo e mandavo a tutti la mia candidatura… il primo che dopo un bel po’ di tempo mi ha risposto è stato Alessandro! Così sono partita e mi sono presentata in stalla…

Il primo periodo è stato davvero duro come lo descrive Alessandro?

Per me è stato molto pesante… non sapevo veramente fare niente da sola e mi sembrava di faticare ad imparare e non riuscivo a capire perché non riuscivo ad imparare e a far bene proprio il lavoro che era la mia passione…

Con Alessandro, poi, il rapporto era duro e mi metteva sempre alla prova, senza risparmiarmi. Ero davvero stanca, così un giorno gli ho chiesto di dirmi apertamente se pensava che non fossi in grado di fare questo lavoro, così avrei preso le mie decisioni in merito.

Non mi ha detto che non mi riteneva all’altezza, quindi sono rimasta, e da quel momento siamo cambiati entrambi: io ho guadagnato più consapevolezza delle mie capacità e lui ha smesso di mettermi continuamente alla prova e ha iniziato ad affidarmi dei compiti. 

Cosa hai apprezzato di più di questi anni di lavoro insieme e con che obiettivo hai impostato la tua visione della gestione aziendale?

Molte cose, tra cui forse la più importante è la grande libertà di azione che nel tempo mi ha garantito Alessandro; una volta avuta la sua fiducia, è stata totale.  Non so davvero come facesse prima a fare tutto da solo, ma ho capito per esperienza che per il proprietario di un’azienda è molto difficile ammettere che non ce la fa da solo, che ha bisogno di aiuto quando invece di aiuto c’è grande bisogno!  

Quello che mi affascina di questo lavoro è la possibilità di migliorare i profitti aziendali e questo è stato il mio principio ispiratore, oltre che la mia “cartina di tornasole” rispetto alle scelte aziendali.  

Con questo in mente, le aree di gestione cui ho portato più cambiamenti sono state la mungitura e la riproduzione, insieme al benessere animale, vero punto cardine dei profitti. Io adoro questi animali perché più dai loro e più loro ti danno, più li fai stare bene e più loro ti ricompensano…è davvero l’aspetto più bello del lavorare con loro. 

Puoi spiegare cosa hai cambiato nella mungitura e in campo riproduttivo?

All’inizio, ho iniziato ad occuparmi della mungitura per curiosità e desiderio di imparare. Ho capito subito che senza seguire con rigore la routine e non rispettando i tempi non si sarebbero potuti ottenere risultati soddisfacenti, così piano piano abbiamo messo a posto tutta la routine di mungitura, e i risultati ora sono soddisfacenti. Credo che troppo spesso il momento della mungitura venga sottovalutato, mentre invece si tratta dello sforzo gestionale da cui derivano i principali profitti aziendali e dovrebbe essere il fulcro di ogni controllo. 

Per quanto riguarda la gestione riproduttiva, il cambiamento più grande fatto è stato quello di introdurre la sincronizzazione e il test di gravidanza. Ho iniziato a gestire le vacche con Double Ovy-Synch e Re-Synch e a fare io i test di gravidanza, così pian piano il nostro PR si è alzato e le vacche sono andate sempre meglio…

Ultimamente, però, sto pensando di ottimizzare l’uso del Resynch, perchè comunque si tratta di un programma che, fatto alla cieca, fa perdere giorni che possono essere utili. Il CR è molto buono, ma l’HDR si abbassa … ho quindi eliminato il test di gravidanza fatto da me sul sangue (anche perché gli animali erano diventati troppi e il tempo che era necessario per fare tutti i test diventava importante) e abbiamo scelto di far fare nuovamente le diagnosi di gravidanza al veterinario, così la situazione delle ovaie è più sotto controllo e con il suo aiuto in certe occasioni facciamo una PG singola al posto del Resynch.

Per ora il PR si è assestato attorno al 28, vedremo se questo ulteriore cambiamento porterà qualche punto in più! Insomma, sono molto contenta dei risultati raggiunti fino ad ora, anche se sono consapevole che tutto è perfettibile (per esempio, ho letto da qualche parte che una gestione ottimale deve portare a raddoppiare una mandria come numero di capi in 5 anni!, quindi siamo “in ritardo” di qualche anno) e che in questa professione è necessario migliorare continuamente.

Torniamo un attimo da Alessandro, prima di concludere, perché ci siamo dimenticati di chiedergli due cose: la prima è di raccontarci come è nata l’esperienza imprenditoriale de: “La carne del Bone”?

Devo dire che San Giuliano considera la nostra azienda come il suo “fiore all’occhiello” e i vicini ci hanno sempre molto sostenuto e difeso: era abbastanza naturale che le persone venissero in cascina a comprare la carne, anche perché il macello è di proprietà della nostra famiglia. Ma ad un certo punto ci siamo detti che potevamo anche fare qualcosa di meglio e abbiamo cercato di produrre una carne un po’ particolare, che non fosse troppo diffusa: dopo un po’ di ricerche, ho identificato nella razza Wagyu la tipologia di animale perfetto per il nostro scopo.

Sono animali che provengono dal Giappone e sono caratterizzati da un basso accrescimento e un’incredibile marezzatura; ora in azienda abbiamo una base di circa 40 fattrici, macelliamo gli animali verso i due anni e frolliamo la carne per 50 giorni, che è un procedimento direi unico sul mercato.

Abbiamo poi scelto di lavorare sul packaging, con un immagine ed un brand molto riconoscibili, e di puntare al marketing digitale …e i risultati sono davvero ottimi e soddisfacenti. 

Infine, sappiamo che sei un membro attivo del gruppo CDF, partner di ExDairyPRESS: credi dunque molto nella relazione digitale all’interno del nostro settore?

L’esperienza della Community di CDF è un’occasione molto bella di relazione tra coloro che lavorano all’interno del settore, relazione che non è per niente scontata.

Anche se è principalmente si tratta di un “rapporto digitale”, mi ha permesso di creare una rete di conoscenze davvero interessante e viva e che si sta allargando… trovo dei membri CDF ovunque, anche tra persone incontrate casualmente in vacanza!

Partecipare alla Community facilita molto le relazioni e consente di condividere le proprie esperienze, chiedere e/o dare consigli, aggiornare le proprie nozioni … tutte cose sempre molto utili nel nostro lavoro, perché non si può – e non si deve – mai smettere di imparare, crescere e migliorare!


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